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Una notte da leoni

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Titolo: Una notte da leoni
Fandom: Kanjani8
Pairing: YokoHina
Rating: PG-13
Note: scritta per la fict exchange di pasticci_fanfic, in regalo per gkj
ho vissuto dei momenti di panico, perchè l'unico pair della scheda che mi era familiare era il Torn, ma poi c'era l'Ohmaru di mezzo e non sapevo che fare... quindi ho scritto una YokoHina O_O E' la prima che scrivo, ed è anche la prima volta che scrivo di Yoko, quindi chiedo scusa in anticipo a tutte le fan della coppia e tutte quelle che sanno scrivere bene di loro e di Yokocho ç_ç E soprattutto, chiedo scusa a gkj che si è dovuta beccare questa cosa (spero che ti piaccia, almeno un pochino)! CHIEDO SCUSA A TUTTI!



8:03 pm
Yoko riacquista –svogliatamente- conoscenza a causa della lice del sole che gli sta arrivando dritta in faccia. Orribile. Grugnisce, rigirandosi nel letto, la sbornia che lo sta lentamente uccidendo.
“Sono troppo vecchio per questo schifo” borbotta fra sé e sé, il che serve solo a fargli realizzare di avere la gola che brucia e che sembra avere un topo morto in bocca. Pare che premere la faccia contro il cuscino e mugolare sconsolato non serva a migliorare le cose, ed è davvero ingiusto.
Sta soffrendo. E qualcuno dovrà prendersi la responsabilità, per questo.
Riesce a mettersi seduto solo qualche minuto dopo, contorcendosi sotto gli impietosi raggi del sole. È orribile. Tutto ciò è semplicemente orribile. I suoi occhi si poggiano sul comodino e si allargano nel vedere un bicchiere d’acqua e delle pastiglie contro il mal di testa; viste le sue attuali condizioni, è altamente improbabile che la notte prima sia stato tanto accorto... tuttavia, ‘a caval donato non si guarda in bocca’, e le butta giù.
Riesce a trovare le forze per trascinarsi verso il bagno dopo qualche altro minuto: ha un assoluto bisogno di lavarsi i denti... peccato che il suo spazzolino, per qualche arcano motivo, sia dentro il gabinetto. Yoko lo osserva perplesso per qualche secondo, chiedendosi cosa dovrebbe fare. Storcendo il naso, lo afferra con due dita e lo getta via. Dovrà farsi bastare un dito coperto di dentifricio, come un barbaro.
Mentre si spalma il dentifricio sul dito, si prende qualche secondo per osservare il proprio riflesso allo specchio: fa schifo. Gli occhi rossi, la faccia gonfia e… quello è rossetto?? Per fortuna ha troppo mal di testa per esserne eccessivamente orripilato. È abbastanza sicuro di non aver rimorchiato, la scorsa notte, ma non ci metterebbe la mano sul fuoco: tutto ciò che ricorda sono diversi brindisi con Hina, e, sì, sente dolore in tutto il corpo, ma non in senso positivo.
È una buona cosa che abbia guardato nel lavandino prima di sputare, altrimenti si sarebbe ritrovato con un bel cellulare aromatizzato alla menta.
Aha!! Un indizio, finalmente.
Lo controlla, e c’è un messaggio non letto da parte di Hina: ”Se eri serio, provaci ancora”
Yoko aggrotta le sopracciglia. È decisamente troppo presto per le idiozie ispirate di quel gorilla. Mette da parte il cellulare e si dedica a far sparire quelle tracce di rossetto dalla sua bocca... e dalla punta del suo naso (pare che la sua conquista di ieri notte avesse una pessima mira).
Pulito e rinfrescato quanto lo si può essere dopo essersi lavato i denti con il dito, torna verso la sua stanza. Tuttavia, con sua sorpresa, trova un uomo addormentato sul pavimento.
“Maru...?” dice lentamente, dandogli qualche colpo con la punta del piede. Maru fa un piccolo suono infastidito, aprendo un occhio per guardarlo.
“Maru, perché stai dormendo sul pavimento della mia stanza?”
Maru gli sorride confuso “Uh, dormendo?”
“Ho un letto grande, sai” Yoko fa un gesto verso il suo letto “C’è spazio”
Maru storce il naso “Uhm, sai, Yuuchin, quando sei ubriaco diventi tutto...” e si sdraia a pancia in su allargando gambe e braccia “E poi non sapevo fossi sonnambulo” a quello, Yoko solleva le sopracciglia “Non lo so, ma ti sei alzato nel bel mezzo della notte e sei sparito in bagno per almeno un’ora”
Si prende qualche secondo per decidere se offendersi o meno, e alla fine sceglie di gettarsi sul letto “Morirò presto” informa Maru “Questa non è una semplice sbronza, è sicuramente qualcosa di mortale. Sono spacciato, Maru”
“Va bene” risponde quello con tono amabile, per poi arrampicarsi sul letto e sdraiarsi accanto a lui. Sembra davvero riposato, per uno che ha passato la notte sul pavimento. Che ingiustizia.
Ma se Maru è bello fresco e riposato, significa che può sapere qualcosa di ciò che è successo la scorsa notte...
“Maru, dimmi cosa ricordi di ieri notte: quando mi sono svegliato, avevo del rossetto sul naso”
“Scusa, Yuuchin” Maru scrolla il capo e Yoko emana un grugnito frustrato, rigirandosi fino a stare sdraiato sulla schiena e premendosi le mani sul volto: che senso ha baciare qualcuno se poi non se lo ricorda? “Perché non provi a chiedere a Hina chan?”
Ma certo. Hina. Era con lui, ieri.
Tira fuori il cellulare, ma prima di riuscire a scrivere un messaggio, viene distratto dal suo nuovo sfondo: è una foto scura e un po’ sgranata, ma quello è senza dubbio lui, Yoko, le guance rosse e- “Oh mio Dio, sono sopra un tavolo?” mostra il cellulare a Maru “Stavo ballando su un tavolo?!”
Se si concentra un po’, riesce a ricordare vagamente il tavolo traballante sotto il suo peso e Hina che lo guardava ridendo come un matto.
Maru strizza gli occhi per vedere meglio “Uhm, forse?”
Yoko scuote la testa. Ha ballato su un tavolo... quanto diavolo aveva bevuto?
“Devo bere qualcosa di fresco” decide, per poi alzarsi e dirigersi verso la cucina, Maru dietro di lui.
In soggiorno, va a sbattere contro qualcosa che scopre essere il piede di Ryo: il ragazzo si è messo comodo sul suo divano, i piedi che sporgono fuori. E ha ancora una scarpa addosso.
Ma dove è cresciuto?
“Che ci fai qui?” gli chiede “Quand’è che il mio appartamento si è trasformato in un albergo?”
Svegliandosi all’improvviso, Ryo emette uno strano rumore e ruzzola giù dal divano.
“Ah?” chiede, i capelli neri sparati in tutte le direzioni “Che ore sono?”
“Che importa?” dice Yoko tirandogli un cuscino in testa “Perché stai indossando le scarpe dentro casa? Che problemi hai??” alle sue spalle, Maru ride debolmente, mentre Yoko decide di ignorarli e andare in cucina. Aprofittandone, Ryo decide di ricambiare il favore, lanciandogli tutti i cuscini del divano.
“Arriverò tardi al lavoro” dice poi il più giovane balzando in piedi e cercando di lisciarsi i vestiti “Dov’è l’altra scarpa?”
“Chi se ne frega” risponde Yoko “Piuttosto, dove ci siamo incontrati? No ricordo nulla di ieri notte”
Con un grugnito, Ryo si china per afferrare la scarpa mancante da sotto una sedia della cucina; notando il suo umore, Yoko decide che è meglio stargli alla larga: non vorrebbe ricevere un morso.
“Scusa, eh” dice quello dopo essersi infilato anche l’altra scarpa “Ma devo proprio andare! Grazie per il divano!” e sparisce.
“Beh, grazie tante per l’aiuto, Dokkun, sei sempre molto utile” borbotta irritato; Maru gli dà una pacca sulla spalla e gli porge un bicchiere di succo al mango. Per fortuna che c’è lui.
Si siedono sul divano, le teste premute insieme mentre esaminano il cellulare di Yoko alla ricerca di altri indizi. Oltre al suo sfondo, c’è qualche altra foto sfocata... e poi c’è un video.
“Oh mio Dio” dice Yoko.
“Guardiamolo!” esclama Maru eccitatissimo e, prima che Yoko possa fermarlo, preme play.

12:49 am
“Ora tocca a te” dichiara Yoko premendo l’indice della mano destra contro il petto di Hina “Sono sicuro che ora sia il tuo turno”
Ma Hina sta già scuotendo il capo “Impossibile, ho pagato gli ultimi tre giri, non fare il furbo” questa sera è vestito meglio del solito, e Yoko si chiede se speri, così, di rimorchiare qualcuno: la camicia che indossa e il fatto che abbia le maniche arrotolate sino ai gomiti accentuano il suo fisico tonico e asciutto, e il ciuffo alzato gli dona particolarmente. Ma sono gli occhi di Hina, ciò che attira davvero l’attenzione. E il suo sorriso, anche se in modo un po’ diverso.
Yoko si finge offeso “Sei stato tu a chiedermi di accompagnarti stasera” si lamenta “E questo significa che sei tu ad offrire”
Il locale è troppo rumoroso, così non riesce a sentire il rumore fatto dalla lingua dell’amico quando viene fatta schioccare contro il palato in disapprovazione; ma ciò non significa che non sappia cosa stia accadendo. Lui e Hina si conoscono da troppo tempo “Sei così pieno di te che fa impressione” dice questi.
Sventolando una mano davanti al proprio volto, Yoko chiude gli occhi e si appoggia allo schienale. Sorride leggermente, gli piace la canzone che sta suonando in quel momento “Non è importante”
Quando riapre gli occhi, Hina lo sta guardando con attenzione “Pagherò il prossimo giro” dice, e Yoko sta già per emanare un grido di vittoria “Ma solo se ti metti in piedi, proprio adesso, su questo tavolo, e canti”
La sua bocca si chiude all’istante “Ma è ingiusto”
Hina si limita a scrollare le spalle “Se ti vergogni troppo non importa, vorrà dire che pagherai tu”
E’ un colpo basso, e Yoko arriccia le labbra infastidito. Hina ha proposto una cosa ridicola, lo sanno entrambi, eppure Yoko si alza lo stesso, spinto un po’ dall’alcool, un po’ dal peso dello sguardo dell’amico “Ma per favore” gli occhi di Hina si spalancano quando inizia a salire sulla sedia “Non mi vergogno affatto”
Dopo qualche secondo in cui non fa altro che temere per la sua vita, riesce a salire sul tavolo. Hina lo sta guardando dal suo posto, uno sguardo a metà tra l’incredulo e il divertito.
“Oddio, cerca di non rompere nulla”
“E’ tutto sotto controllo” risponde agitando il bacino sulle note di Heavy Rotation“Visto?”
Un sopracciglio di Hina si inarca, ma lui decide di ignorarlo. Va tutto bene. Non è proprio un ottimo ballerino, ma non sembra molto importante, in quel momento: ha un giro di alcool da vincere, e gli occhi di Hina sono puntati su di lui.
...così come il suo cellulare. Quand’è che Hina gliel’ha preso?
“Un sorriso per la stampa” dice, e Yoko solleva le braccia e inizia a cantare. Se avesse bevuto un po’ meno, sarebbe stato conscio degli sguardi –un po’ divertiti, un po’ disgustati- di tutto il locale posati su di lui, o del fatto che il tavolo non era poi tanto stabile. Tuttavia, è motlo meglio agitare il proprio sedere in faccia a Hina, pensa, perché questo lo fa ridere, la faccia distorta e le fauci in bella vista, ed è una cosa che a Yoko piace molto.
Ad un certo punto, inevitabilmente, perde l’equilibrio, e riesce a salvarsi da una tragica caduta solo posando le mani sulle spalle di Hina, facendogli cadere il cellulare in grembo.
“Quanto sei aggraziato” commenta Hina.
“Proprio così” replica lui. Fa leva sui talloni e atterra di sedere sul tavolo “Bene, offri tu” dice rimettendosi al suo posto.
Con un sospiro rassegnato, Hina si alza dalla sedia. Prima di andare al bancone, gli ridà il cellulare “Dato che sono una brava persona, non l’ho mandato a nessuno”
Yoko lo afferra e se lo stringe al petto “Non ho nulla di cui vergognarmi” dice, e Hina si limita a lanciargli un’occhiata da sopra la spalla.
Sta cercando di capire come cancellare quel video atroce, quando qualcuno gli molla una forte pacca sulla spalla “Ehilà” dice Ryo, il suo fastidioso e attraente volto troppo vicino al suo “Non sapevo fossi un ballerino”
“Io, invece, ho sempre saputo che tu sei una persona orribile, Dokkun”
Ohkura si siede dall’altro lato del tavolo, accanto a Ryo, ed è evidente, dai loro sguardi, che siano entrambi ubriachi. Ha di nuovo i capelli scuri, acconciati in maniera elaborata di modo da lasciarli tutto il volto scoperto; sta bene, e Yoko glielo dice cercando di portarlo dalla sua parte. Naturalmente, riceve in risposta un grugnito divertito accompagnato da un “Belle mosse, Yokoyama kun”
Potrebbe offendersi, ma decide di non farlo “Vero? Credo di aver sbagliato mestiere”
“Come no, faresti un sacco di grana ballando sui tavoli” Hina è tornato, e gli mette il bicchiere tra le mani “Saresti davvero adorabile” Yoko lo guarda perplesso, ma viene bellamente ignorato “Se voi due state pensando che pagherò anche per voi, scordatevelo” continua.
“Sei terribile, Shin chan” si lamenta Ohkura mentre lui e Ryo si mettono più vicini per far spazio al più grande “Ho bisogno di bere molto di più, se voglio dimenticare ciò che ho appena visto”
“Esatto, è stato fottutamente orribile” rincara la dose il suo degno compare.

8.37 pm
Yoko si abbandona contro lo schienale del divano: odia la sua vita. Accanto a lui, Maru cerca, invano, di trattenere le risate, le labbra premute l’una contro l’altra.
Non riesce a credere di essersi lasciato convincere a farlo davvero. Non era nemmeno così ubriaco! Ridicolo. Naturalmente, cancella subito il video: non vuole rischiare di ritrovarselo davanti la prossima volta che andrà su twitter.
“Avanti, Yuuchin, va tutto bene” prova a dire Maru “Non hai ballato tanto male”
In tutta risposta, sospira teatralmente e nasconde la faccia contro il cuscino.
Con gentilezza, Maru gli prende il cellulare dalle mani “Guardiamo le altre foto?” Yoko annuisce debolmente.
Ci sono varie foto di loro quattro dentro il locale, inclusa una particolarmente divertente di Dokkun e Ohkura inorriditi da qualcosa che Yoko sta dicendo. Deve assolutamente caricarla su internet: sembrano due idioti. Quella dopo è stata scattata fuori dal bar, e Maru ci si sofferma più di quanto abbia fatto con le precedenti: c’è Hina in ginocchio, il volto paonazzo visibile nonostante la foto sia sfocata. Oh, questo se lo ricorda, e ghigna soddisfatto al ricordo di come si sia vendicato sull’amico, facendogli fare una serenata ad un completo estraneo. Ricorda quasi perfettamente la faccia spaventata dell’uomo e quei due idioti di Ryo e Ohkura che erano indecisi se ridere a crepapelle o tapparsi le orecchie implorando pietà al cantante.
Una volta terminato il racconto, c’è Maru che lo guarda confuso “Non capisco, perché gli hai fatto fare la serenata a qualcun altro?”
Yoko apre la bocca e la richiude subito dopo, sbattendo le palpebre “Che intendi dire?” chiede. Sfortunatamente, Maru sa quando è il momento di tenere la bocca chiuda, così scrolla le spalle e sorride.
Stanno per continuare a guardare le foto rimanenti quando il cellulare vibra per l’arrivo di un messaggio. Il mittente è salvato in rubrica come ‘La ragazza più carina di Tokyo’: “Allora siamo d’accordo per domani sera?”
Yoko fissa lo schermo per qualche minuto “E questa chi è?”
Non che sia nelle condizioni di rifiutare un appuntamento con chicchessia, ma prima vorrebbe accertarsi che questa sia davvero la ragazza più carina di Tokyo
Maru scuote il capo mentre continua ad esaminare il telefono “Non ne ho idea.. oh! Devi esserti proprio divertito, ieri sera!” gli mostra il cellulare, e Yoko si ritrova davanti una foto di lui che bacia –piuttosto disordinatamente, pare- una donna. Con uno scatto, riprende in mano il telefono “E questo quando è successo??” alza il telefono e lo avvicina di più al viso, esaminandolo attentamente “Oh, questo spiega il rossetto” dice. Continua ad osservare la donna, capelli neri, più bassa di lui... lentamente, inizia a ricordare.
“Oh... lei

1.40 am
Stanno vagando per strada, litigando su cosa fare: Ryo vuole andare al karaoke, ma Yoko ha deciso che, per stanotte, ne ha abbastanza di musica; Ohkura, ovviamente, vuole andare a mangiare qualcosa, mentre Hina vuole tornare a casa.
“Quanto sei anziano, Hina” dice Yoko “Non sono nemmeno le due. Tanto tornerai a casa, ti metterai la tuta del Milan e guarderai il canale del calcio facendo i grattini a Chii chan, ti conosco”
Puntualmente, gli arriva una botta in testa “Guarda che sono più giovane di te! Se io sono vecchio, tu cosa sei?!”
“E piantatela” grugnisce Ryo “Siete insopportabili”
Yoko punta un dito contro lui e Ohkura, impegnato a mangiare una barretta al cioccolato trovata chissà dove “Potrei dire lo stesso di voi due!”
Hina alza gli occhi al cielo “Sto solo dicendo che abbiamo già ballato sui tavoli e cantato una canzone d’amore ad un tizio in mezzo alla strada... non può bastare?”
Il broncio di Yoko dura poco, soppiantato dalle risate quando Ohkura si appisola in piedi e non cade per terra solo perché Ryo lo afferra in tempo: si sente un po’ meglio, adesso, per il fatto di non riuscire a camminare in linea retta.
“Oh, ma che risata carina abbiamo qui” dice qualcuno. Yoko si gira verso la fonte del rumore e vede una donna con lunghi capelli neri che, anche con i tacchi, è più bassa di lui “E quella pelle bianca sta proprio bene con quel taglio a scodellina”
Lo sta prendendo per i fondelli, Yoko lo capisce, ma è piuttosto attraente, quindi decide di non prendersela troppo. Se la prende invece con Ryo, che sta ridendo a crepapelle “Uhm, grazie...?”
La donna gli sorride. Oh, ha un bel sorriso. E dei begli occhi.
“Allora, dove siete diretti?”
“Non lo sappiamo” ammette, cercando di stare dritto e di darsi un contegno. Prova a ricordare ciò che c’era scritto in quel libro per fare conquiste che Dokkun gli aveva regalato qualche anno prima “Forse una così bella ragazza ha qualche consiglio da darci?”
“Uhm, Yokoyama kun...” Ohkura si è finalmente risvegliato e lo sta guardando con perplessità, ma Yoko agita la mano per farlo tacere. Sta andando bene, se lo sente: la donna gli sta sorridendo in un modo che lo fa sentire come una preda e... non gli dispiace.
“I complimenti non ti porteranno da nessuna parte, carino”
“Yokoyama kun” ripete Ohkura, con più insistenza.
Yoko gli fa di nuovo cenno di stare zitto, muovendo qualche passo in avanti. Ha ballato su un tavolo, non ha più nulla da perdere “Sei molto carina” dichiara, la testa che gli gira.
“Yoko” dice Hina. Beh, questo non se l’aspettava proprio. Si gira verso l’amico, ma quello non dice nient’altro. La donna ha iniziato a ridere –una risata a bocca un po’ troppo aperta, per essere una donna- cosa che lo fa sentire molto più sicuro di sé... o forse è solo la vodka.
“Io sono Yokoyama Yu”
Inclina il capo da un lato “Puoi chiamarmi Shibutani san, dolcetto”
E Yoko può anche essere ubriaco, ma è certo che il modo in cui lei gli si avvicina promette decisamente bene.
“Sì, sei molto carina”
“Yokoyama kun!” esclama Ohkura. Ryo non ha ancora smesso di ridere.
Ma Yoko non ascolta; ricambia timidamente il sorriso di Shibutani san prima che le sue labbra si posino sulle proprie.
Non è un brutto bacio, sul serio. Non è nemmeno bello, ma di certo non è brutto. Le labbra della donna non sono particolarmente carnose, e sa di rossetto e di vino costoso. C’è stato anche qualche problema di precisione, quando i loro nasi si sono scontrati –Yoko dà la colpa alla differenza d’altezza- ma tutto sommato è stato un bacio accettabile.
Shibutani san si stacca da lui con un sorrisetto soddisfatto, e Yoko vede con la coda dell’occhio Ryo che scatta foto con il cellulare. Che faccia pure, pensa Yoko sentendosi molto magnanimo: di sicuro sono uscite delle foto bellissime. Osserva per bene la donna davanti a lui, pensando che vorrebbe ricordarsi almeno questa parte della serata.
“Oh. Hai il pomo d’Adamo”
“Proprio così” risponde lei con un sorriso “Sai, certe notti mi piace mettere la gonna”
“Uh, bello” risponde, anche se non ha capito bene. Comunque, è molto carina.
“Yoko” le mani di Hina si posano sulle sue spalle, la sua voce è bassa, come se fosse infastidito “Direi che è ora di tornare a casa”
“Aspetta un attimo” a fatica, riesce a tirare fuori il cellulare dalla tasca “Puoi darmi il tuo numero?”
Miracolosamente, riesce ad estorcerle un appuntamento, nonostante i rumori emessi dai suoi due giovani amici.
“Stia attenta, Shibutani san, è un tipo strano” dice Ohkura.
“Adesso che gli ha dato un bacio, non la lascerà più andare” aggiunge Ryo “E poi, gli piace già un’altra persona”
“Io- cosa?!” esclama Yoko mentre Shibutani san, per fortuna, se ne va via con una risata finale “Queste sono delle calunnie, vi denuncerò!”
Imbronciato, osserva la sua conquista che si allontana –ha un sedere inesistente, ma delle belle gambe magre “Non mi aspettavo che stasera sarebbe finita così...” mormora.
“Già, nemmeno io” dice Ryo iniziando a ridere.
Si volta verso Hina, trovandolo corrucciato che parla al cellulare.
“Chi stai chiamando?”
“Il nostro passaggio a casa”

8.59 pm
“Era davvero la ragazza più carina di Tokyo?” chiede Maru, il naso quasi incollato allo schermo del cellulare “Dalla foto non si capisce”
“Era carina” risponde, l’aspirina che inizia finalmente a fare effetto “Non so se fosse proprio la più carina, Tokyo è piena di ragazze”
“Mh, certo. Quindi è stato a quel punto che Hina chan ha chiamato me e Sho chan per venirvi a prendere”
“Probabile. Ci sono altre foto? Ho la sensazione che sia successo qualcos’altro, ma non so cosa” se c’è stato dell’altro, preferisce saperlo subito, prima che arrivino le prese in giro.
C’è solo un’altra foto, uno scatto dall’alto di due paia di piedi, l’una davanti all’altra. Li riconosce dalle scarpe, sono i piedi suoi e di Hina.
Il ricordo lo colpisce con forza “Oh, giusto” dice, senza incrociare lo sguardo di Maru, posandosi le dita sulle labbra.

2.12 am
“Non posso credere che tu abbia chiamato proprio loro!” dice a Hina “Lo sia che i bambini devono andare a letto presto!”
“Ho già 29 anni, Yuuchin. E Sho chan ne ha 28” gli ricoda Maru con gentilezza, mentre cerca di farlo stare in piedi.
“Bambini” dice con decisione agitando una mano e rischiando di buttarli entrambi per terra “I miei piccolini”
“Bambini di quasi trent’anni” borbotta Hina, sorretto da Yasu “Bambini che possono portarci a casa, visto che sei ubriaco da fare schifo. E poi, ti ricordo che Ryo e Ohkura sono più piccoli di loro, idiota”
Yoko scuote la testa, non dando peso alle sue parole.
“Non prendertela, Shin chan” dice Ohkura, e Hina abbassa il braccio, già pronto a colpire “Non ascoltare uno che ha appena baciato un-”
La mano di Ryo gli tappa rapidamente la bocca “Shh! È più divertente se non lo sa”
“Cos’è che non so?”
Yoko decide che Ryo non è decisamente attraente, con quel ghigno demoniaco sul volto. E questa decisione lo delizia al punto da fargli dimenticare ciò di cui stanno parlando.
Dopo una lotta durata qualche minuto, Maru riesce a farlo salire in macchina. Yoko guarda Hina, che gli dà le spalle mentre parla con Yasu. Scrolla le spalle: non è che gli importi, se il suo migliore amico ha deciso di sostituirlo con un altro. Tuttavia, quando Hina si siede nel posto più lontano dal suo, è come aver ricevuto uno schiaffo in pieno viso.
Non è il viaggio più comodo del mondo, con sei persone in una macchina. Ryo la finisce sul sedile posteriore, sdraiato sopra gli altri tre.
“Non potevi sederti davanti con Yokoyama kun?” si lamenta Ohkura.
Ryo scuote il capo e gli preme il gomito contro la pancia “Avrei potuto, ma non volevo che mi vomitasse addosso”
“Beh, non posso darti torto” annuisce il più giovane mentre Yoko grugnisce “Guardate che vi sento”
E’ frustrante quando diventa il bersaglio delle battute di tutti. Brutti giullari. Non vomiterà di certo, mica è una ragazzina. Vorrebbe scendere dalla macchina e dargli una bella lezione, ma preferisce chiudere gli occhi e schiacciare un sonnellino.
Si risveglia solo quando la macchina si ferma e c’è Maru che gli scuote piano la spalla “Siamo arrivati”
“Di già?” mormora. Quanto vorrebbe restare lì a dormire.
“Yoko, devo pisciare!” esclama Ryo e, in un attimo, è fuori dall’auto e sta salendo le scale per arrivare al suo appartamento. Non avrebbe mai dovuto dirgli la password della porta d’ingresso.
Ohkura gli tira i capelli “Sai che crollerà sul tuo divano, vero?”
“Lascialo fare” dice chiudendo gli occhi e mettendosi comodo sul sedile. Si muoverà solo se strettamente necessario “Io sto bene qui”
“Hina chan” sussurra Maru “Sta facendo di nuovo quella cosa che fa quando dorme, aiutami”
Sente la portiera dell’auto che si apre, e viene attaccato su due fronti: da un lato, Maru lo sta spingendo fuori dall’auto, dall’altro c’è qualcun altro che lo tira per le braccia.
“Sei proprio una rottura quando sei ubriaco, lo sai?” gli dice Hina, la bocca vicina la suo orecchio.
Senza volerlo, fa un piccolo sorriso, e decide di essere buono e di collaborare “Sei stato tu a farmi ubriacare” gli fa notare. Hina ha un buon profumo. L’ha sempre avuto? “Ti sei messo del profumo? Uhuuuh”
Hina gli dà una botta in testa. Mettendolo in piedi “Smettila di odorarmi”
“Era un complimento, idiota”
“Stai zitto” replica Hina, ma Yoko lo conosce, e sa che non è davvero arrabbiato con lui.
Maru li supera, arrivando davanti alla porta dell’appartamento di Yoko, drammaticamente spalancata “Ti preparo il letto, Yuuchin!”
“Sei il mio preferito, Maru!” la sua voce riecheggia per tutto il pianerottolo, e Hina gli dà una gomitata per farlo stare zitto, sospirando esasperato “Ma è così, Hina. Non essere geloso”
Una volta arrivati davanti alla porta, Yoko si divincola dalla presa dell’amico e si mette davanti a lui, le mani sulle sue braccia.
“Sai, mi chiedevo...” il suo cellulare, infilato precariamente in una tasca dei suoi pantaloni, sguscia fuori, il flash che si illumina mentre cade per terra. Yoko lo guarda cadere. Ops. Per un attimo, pensa di raccoglierlo, ma per farlo dovrebbe inchinarsi, e questo significherebbe cadere per terra. Meglio di no.
“Cosa ti chiedevi?”
“Se baci meglio di Shibutani san”
Hina emette uno strano rumore, gli occhi spalancati.
“Tu...” Yoko non gli dà il tempo di finire la frase e, preso da una follia momentanea, gli afferra il colletto della camicia e lo porta avanti, baciandolo. È un casino, disordinato e troppo umido, ma di certo non è un errore. Né è sicuro nel momento in cui Hina risponde al bacio, una mano posata sulla sua nuca. Questo lo incoraggia ad afferrargli i fianchi e a baciarlo con più forza.
Si stacca solo quando Hina lo allontana premendo sul suo petto, senza fiato e sorridente “Sei ubriaco” dice, ma le sue labbra sono così belle e rosse che Yoko si sporge in avanti e le bacia di nuovo.
Non dura molto, perché Hina lo allontana di nuovo “Non ora, okay?”
“Ora mi sembra un bel momento, invece” protesta, ma non oppone resistenza quando Hina gli mette in mano il suo cellulare e lo spinge dentro casa e verso la sua camera da letto; ha troppo sonno per protestare seriamente, e comunque Hina non gli ha detto di no, quindi va bene.

9.12 pm
“Proprio una notte da leoni, eh?” dice Maru.
Yoko non risponde, mentre legge di nuovo l’ultimo messaggio di Hina.
Se eri serio, provaci ancora.
“Uh, sì, è stata una notte movimentata”
Maru gli sorride “Finalmente, eh?”
Sta per dirgli di stare attento a ciò che dice, quando qualcuno suona al campanello.
“Ma perché?” arranca verso la porta con fatica “Chi è che se ne va in giro a quest’ora del mattino?”
Hina, a quanto pare. Ha un aspetto orribile, quasi quanto il suo, e questo lo rincuora parecchio. Le buste del McDonald’s che ha in mano lo rincuorano ancora di più.
“Ehi”
“Ciao” replica Yoko, cauto. Dopo quello che è successo ieri notte, non sa più in che rapporti sono “E’ bello vederti-”
Questa volta tocca a Hina interromperlo con un bacio. Questa volta sono molto più coordinati, e Yoko scopre che Hina, da sobrio, bacia molto meglio. Bene.
Peccato che duri solo per un secondo.
“Mio Dio, la tua bocca sa di morte” dice Hina, e Maru scoppia a ridere da dentro casa “Sarcofago e succo di frutta... ma te li sei lavati i denti?”
“Oh, scusami tanto!” esclama offeso. Cerca di buttarlo fuori di casa, ma Hina lo afferra con la mano che non regge il cibo e non lo fa muovere. Yoko scopre che gli va bene, e lo trascina dentro casa.
(prima di riprendere a baciarlo –non sulla bocca, per risparmiargli la vita- si assicura di mettere al sicuro le buste di cibo)




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